Categorie
Blog

Il ricordo dei tuoi alberi di Natale

Tesoro amatissimo,
le ore, i giorni e i mesi passano, ne sono trascorsi già sei da quando ci hai lasciati, ma il tuo ricordo è SEMPRE indelebile nel mio cuore. Il tempo, mi dicono, sarà la migliore medicina, ma mi accorgo che io ho un rapporto inversamente proporzionale: più il tempo passa, più aumenta il mio dolore per la tua perdita, niente e nessuno riescono a consolarmi. Siamo quasi arrivati a Natale, quella che per te e per la nostra famiglia era la festa più gioiosa dell’anno, specialmente dopo la nascita di Salvatore. Siamo già pervasi dall’atmosfera natalizia che tu tanto amavi da sempre. Per te il Natale aveva un sapore magico; gli addobbi, le luci, i colori e, soprattutto, l’albero di Natale erano per te una passione viscerale. A novembre, tanto eri impaziente, avevi già addobbato il tuo meraviglioso albero, scintillante di luci e colori che poi avresti smontato a metà gennaio, suscitando la mia ilarità, tanto che ti dicevo di addobbare anche l’albero di Pasqua. Ricordi?

E non ti limitavi ad allestirne uno nel soggiorno di casa, ma era tale la tua gioia, che ne addobbavi uno più piccolo anche nella tua camera. Realizzavi veri e propri capolavori, una passione nata quando, piccolino, tornando dalla scuola materna, eri rimasto folgorato vedendo l’albero che tua mamma e Pietro avevano preparato per fatti una sorpresa. Col trascorrere degli anni eri diventato sempre più bravo e creativo. Ogni anno eri tu ad allestire il mio, in poco tempo con le tue mani magiche, mi addobbavi un albero semplicemente perfetto e mi prendevi in giro davanti ai miei goffi tentativi di aiutarti. E non ti limitavi solo al mio, ma addobbavi anche quello dei miei genitori, di tua nonna, della zia… Stava diventando quasi un lavoro per te!

E quest’anno?

Quest’anno non avverto nessun’atmosfera natalizia, il mio cuore è pietrificato dal dolore, non vedo né luci né addobbi, nell’aria non sento nessuna magia. Il mio albero piange, è stato preparato per l’insistenza di Salvatore che da solo ha preso e trascinato nel salotto tutti gli addobbi, costringendo Ornella, che fingeva allegria, ad aiutarlo. Le luci non mi suscitano nessun sentimento. Anzi mi ricordano ancora di più la tua mancanza e vengono accese solo quando torna Salvatore che, povero gioia, aspetta il tuo arrivo per Natale e chiede sempre di te. Non c’è nessun Natale per me e per tutti noi in famiglia, che cosa dovremmo festeggiare? Io, però, voglio che sia tu a festeggiare, che l’albero che amavi così tanto e che tu non puoi più addobbare, non ti manchi, per questo ti ho portato sulla tomba un piccolo, ma delizioso alberello, certo non allestito da me, perchè se l’avessi fatto io, chissà quanto avresti riso dicendomi.<<Zia, per favore togliti, che non sei capace di niente, che schifo stai facendo!>>, mi sembra di sentirti! Come vorrei sapere se ti è piaciuto! È Natale anche per te, piccolino. Chissà se dove sei adesso sei già all’opera? Voglio credere di sì!
Auguri, tesoro, ovunque tu sia, BUON NATALE!

La tua sempre adorata zia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.